P E S C E E V I N I R O S A T I
I temi: Le DOC italiane - I vini rosati7 OTTOBRE 2011 . IL FONTANILE . MELZO
LE DOC ITALIANE. La serata è iniziata in maniera molto divertente: Dopo circa 40 serate e oltre 100 vini degustati abbiamo fatto il punto sulla carta geografica dell'Italia le etichette di tutti i vini provati son o state incollate sulle relative regioni di provenienza . E' evidente dalle fotografie che c'è stata una netta prevalenza delle regioni del nord-ovest. fortunatamente abbiamo tempo per equilibrare la situazione. I VINI ROSATI. Non è la prima volta che affrontiamo il tema dei vini rosati. Rischiamo di ripetere i soliti luoghi comuni. Né bianchi né rossi, né carne né pesce . . . e così via. Gli stessi produttori spesso li hanno usati solo per completare la gamma produttiva o per utilizzare in qualche modo le uve di qualità inferiore, quelle che, o per un’annata sfortunata, o per una posizione infelice della vigna, non possono essere usate nella produzione dei vini di prima scelta. Negli ultimi anni i rosati hanno conquistato fasce di mercato sempre più importanti, restando sempre in ogni caso lontanissimi da bianchi e rossi. Nel 2008 la Comunità Europea era sul punto di varare una norma che permetteva di produrre vino rosato semplicemente mescolando vini bianche e rossi. Questa legge avrebbe sicuramente favorito la produzione e diffusione di vini rosati a basso costo però avrebbe avuto un effetto disastroso sulla qualità provocando un danno incalcolabile su tutto il comparto vitivinicolo europeo ed aprendo quote di mercato ai paesi emergenti del resto del mondo. Fortunatamente Italia, Francia e Spagna, una volta tanto unite, si sono decisamente opposte a questa soluzione provocandone la cancellazione. Nei mesi successivi è scoppiata la crisi mondiale e al parlamento europeo hanno avuto ben altri problemi che non la produzione dei vini rosati. Produzione: fondamentalmente i vini rosati si producono da uve a bacca rossa separando il mosto dalle bucce prima che queste abbiano ceduto tutto il loro contenuto di sostanze coloranti, al massimo il mosto viene separato entro le 24 ore dalla pigiatura. Interessante la tecnica del “sanguinamento” . Nella prima fase di fermentazione si separa una parte del mosto, di colore rosato, mentre il resto continua la vinificazione in rosso, risultando più carico e concentrato. Questa tecnica, essendo utilizzata per produrre grandi rossi comporta do conseguenza una produzione, piccola ma interessante di ottimi rosati. La tecnica viene usata soprattutto in Francia dove si chiama “saignée”. In Italia i territori che vantano le migliori tradizioni in questo settore sono: la Puglia, in particolare il Salento; l’Abruzzo, con uve Montepulciano; le colline intorno al lago di Garda. Il mio personale desiderio è organizzare una serata con tre vini rosati che so essere di alta qualità e confrontarli . I tre campioni sono i seguenti : - Five Roses di Leone de Castris, IGT Salento, di cui abbiamo la scheda in questa serata - Rosado de Bobal Capellana, D.O. Utiel Requena, che ho provato in Spagna e di cui ho già fatto la scheda http://compagniadeigourmet.weebly.com/el-palmar-valencia-ago-10.html - Chiaretto di Avanzi, di cui ho sentito parlare molto bene ma che non ho mai provato |
DA NON PERDERE Una manifestazione dedicata ai vini rosati che si ripete tutti gli anni, in uno dei territori più vocati a questa produzione. Non è un caso che come immagine simbolo venga scelta una donna dall'aspetto sofisticato ed elegante. I vini rosati sembrano particolarmente graditi al pubblico femminile
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I piattiIn questa occasione dobbiamo ammettere che il meglio della serata sono stati i piatti di mare che ci ha preparato Roberto, veramente straordinari
1 - Pizze e focacce appetitosissime 2 - Tagliolini al sugo di polpa di granchio 3 - Grigliata di mare, pesce spada, branzino, scampi e gamberoni. |
fotogalleryIN PREPARAZIONE
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