15 APRILE 2016 - IL FONTANILE
ANTIPASTI E DOLCI
L'idea della serata era di abbinare tanti piatti sfiziosi alle bollicine di diversi spumanti. Poi vini dolci con pasticceria secca. A queste idee base si è aggiunto il tema dei vini friulani grazie al regalo di Stefano, che peraltro non ha potuto partecipare alla serata.
bbiamo iniziato con un misto mare
- Insalata di polpo - Alici fritte (ne vado matto) - Cocktail di gamberi - Tris di carpaccio di pesce (dovrebbe essere tonno, spada e salmone) Poi siamo passati al tagliere di salumi - Prosciutto d'oca - Salame di cervo - Salame di cinghiale A qualcuno è sembrato povero (incontentabile) Il tutto abbinato ad un prosecco Mionetto, che ha riscosso un meritato successo. |
Siamo poi passati a piatti che non rientrano nel menù solito del Fontanile:
- Bruschette con paté di fegato d'oca - tortino al forno di patate, funghi e nocciole - crocchette di polenta e gorgonzola (per me eccellenti, a parte l'effetto pomodorino di Fantozzi) - Il tutto sempre accompagnato dalla classica focaccia del Fontanile, che per me potrebbe da sola costituire un pasto. Il vino che ha accompagnato queste delizie è stato un Ribolla Gialla spumante. Onore al Friuli per questi grandi vini. |
La seconda parte della serata è stata dedicata ai vini dolci, ne abbiamo provati due molto diversi l'uno dall'altro .
Entrambi avrebbero meritato un'attenzione maggiore di quella possibile al termine di una serata già ricca il Picolit: un nobilissimo e antico vino friulano di cui traccio la storia nella scheda il Pedro Ximenez, un vino spagnolo quasi sconosciuto in Italia Per questi vini sono indicati pasticcini secchi, di questo avevo avvertito Roberto, che ce ne ha presentato una buona varietà, meno buona la quantità, i piatti si sono presto svuotati. |
IL FRIULI E I SUOI VITIGNI
Il Friuli è una regione ricca di vitigni autoctoni , per citarne i più importanti: Refosco, Friulano (ex Tocai), Verduzzo, Schioppettino, Ribolla, Picolit e Tazzelenghe , che pur essendo quelli di cui la regione può andare maggiormente fiera, non sono però i più diffusi. Infatti la maggior parte dei vini friulani , 60% , è prodotta con Merlot, Pinot, Cabernet, Sauvignon e Chardonnay. In ogni caso, sia con gli uni che con gli altri la quasi totalità dei vini friulani sono di qualità, pochi i cosiddetti vini da tavola. |
IL PICOLIT E PERSONAGGI FRIULANI
Umberto Saba, friulano, triestino, grande poeta; però lo ricordo come uno dei più tristi della letteratura italiana. E' sufficiente leggerne pochi versi per convincersene: Malinconia la vita mia struggi terribilmente e non v'è al mondo, non v'è al mondo niente Dimostra un poco più di gioia per la vita con alcuni versi dedicati al calcio, ed al calcio il Friuli ha dato grandi personaggi: gli allenatori Bearzot, Capello e Rocco, tutti amanti e conoscitori del buon vino. In particolare Rocco era molto amico di Gianni Brera , uno dei promotori della sommellierie italiana, oltre che grande giornalista. Ma siamo qui per parlare del Picolit, non di calcio ne' di poeti tristi. Il conte Fabio Asquini di Fagagna è indubbiamente il personaggio cui si deve la fama di questo vino. Il conte era un nobiluomo friulano che nel '700 si impegnò nel diffondere nell'impero asburgico il Picolit come alternativa al famoso Tokai ungherese. Il vitigno risale ad epoca romana, se ne produce pochissimo, ha un grappolo piccolo, con acini abortiti, ossia nello stesso grappolo ne convivono alcuni maturi ed altri non sviluppati. Divenne un vino molto ricercato nelle corti europee raggiungendo valori di mercato altissimi. Oggi si coltiva più per dare prestigio al produttore che per vero tornaconto commerciale. E' probabile che nessun produttore ne vinifichi abbastanza da averne dei vantaggi economici diretti. |
EFFETTI DEL PROSECCO
|
Il Prosecco è uno dei vini che hanno avuto più successo negli ultimi anni, un vino simpatico , che mette allegria al solo nominarlo: "Facciamoci un prosecchino" , è un'espressione che detesto perchè sminuisce il vero valore del Prosecco, ma che via via tendo ad accettare . In fondo parliamo di un vino che fa della leggerezza e della semplicità le sue caratteristiche dominanti. è un vino che non si offende se viene mescolato con altre sostanze , non fa tante storie se bevitori senza cultura enologica lo trangugiano come una bevanda frizzante qualsiasi. Di questa sua pronta beva ha fatto il suo motivo di successo nel mondo.
L'aspetto positivo per noi che nel vino cerchiamo anche aspetti più tecniici e culturali è che la gran diffusione ne ha uniformato le caratteristiche , cosa che io trovo positiva perchè dà una vera identificazione del prodotto, del territorio e del metodo di produzione. Naturalmente qualcuno potrà obbiettare che in questo modo non si stimolano i produttori a dare sempre il meglio perchè il risultato è ormai raggiunto, privilegiando solo gli aspetti commerciali, probabilmente è vero, ma facciamoci un prosecchino e così sia. ATTENZIONE: il vitigno non si chiama più PROSECCO, ma GLERA Sino al 2009 era comunemente denominato "prosecco". Con l'istituzione della DOCG Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, che necessita di una particolare tutela, è stato adottato in via ufficiale il sinonimo "glera" in modo da non confondere fra loro vitigno e vino. In questo modo, inoltre, è venuta meno l'eventualità di definire un vino "prosecco" solo in base alle uve che lo compongono. |