SPAGNA
Sono molte le tradizioni gastronomiche delle festività natalizie in Spagna. Ogni regione ha le sue tipicità
Arrosti di carni varie, tacchino, agnello, vitello, addobbati con frutti secchi o ripieni. Tradizionali di tutti i pranzi festivi sono i crostacei, anche nelle regioni spagnole interne.
Il dolce più tipico è il Roscon de Reyes, L'origine di questa ciambella risale ai dolci circolari che si offrivano al tempo dell' impero romano al dio Jano. La tradizione vuole che il roscón contenga una sorpresa, nascosta nella pasta del dolce, per portare fortuna ad uno dei commensali. In tempi più recenti viene inserita anche una fava, che indicherà lo "sfortunato" che dovrà pagare il dolce!
Arrosti di carni varie, tacchino, agnello, vitello, addobbati con frutti secchi o ripieni. Tradizionali di tutti i pranzi festivi sono i crostacei, anche nelle regioni spagnole interne.
Il dolce più tipico è il Roscon de Reyes, L'origine di questa ciambella risale ai dolci circolari che si offrivano al tempo dell' impero romano al dio Jano. La tradizione vuole che il roscón contenga una sorpresa, nascosta nella pasta del dolce, per portare fortuna ad uno dei commensali. In tempi più recenti viene inserita anche una fava, che indicherà lo "sfortunato" che dovrà pagare il dolce!
Anche il torrone è molto tipico delle feste natalizie spagnole. Qui si dice che sia stato inventato nella città alicantina di Jijona nel 1441. L’origine del nome “turron” deriva dal verbo torrar (tostare). Lasciamo perdere dove sia nato, il torrone di Cremona o quello di Jijona sono due prodotti quasi uguali nella preparazione entrambi molto buoni, entrambi con numerose varianti.
La tradizione che invece è unicamente spagnola è quella di mangiare 12 acinii d’uva nel momento in cui la campana della Puerta del Sol a Madrid scandiscono i dodici rintocchi che segnano l’inizio di un nuovo anno. Sono in vendita confezioni già preparate di acini perfetti, a volte già pelati e pronti per essere consumati nel tempo stabilito. Ad ogni acino mangiato corrisponde un mese fortunato. Inutile dire che alla nostra mensa non è mancato nessuno di questi prodotti. Un discorso a parte farò per il CAVA, lo spumante spagnolo. |
La differenza più importante dei cava rispetto a spumanti e champagne è che vengono prodotti con uve autoctone spagnole: Xarello, Parellada e Macabeo. Questo va ad onore dell’enologia spagnola, mentre in Italia si sono diffusi inizialmente gli spumanti metodo champenoise con uve Chardonnay e Pinot. Mentre per gli spumanti metodo Martinotti si usano per lo più uve autoctone, Prosecco e Moscato ad esempio. Ma per tornare ai Cava, oltre alle uve questi spumanti si differenziano dagli champagne per avere una maggior morbidezza, sono più beverini, ma difficilmente hanno la struttura degli champagne o di certi Franciacorta.
Le due case più importanti sono Freixenet e Codorniu, entrambe catalane, entrambe grandi esportatori. In particolare Freixenet è il più importante produttore di spumante classico al mondo. Come qualità io preferisco il Codorniu, in particolare il Gran Cremant che nel 2006 avevo pagato solo 4 euro ed al quale avevo dato un bel 7 (scheda 338) |
LOMBARDO / VENETO
CASSOEULA MILANESE
Così mi scrive Michele
Ciao Francesco,
Il mio pranzo natalizio è stato semplicissimo:
antipasti di salumi vari abbinati con prosecco Mionetto
Casseola semplice con verze, costine e polenta abbinata con Corvo Rosso 2008
Dolci natalizi abbinati con Sangue di Giuda 2009 cantina Le Pieve.
Sono stato soddisfatto del Corvo Rosso (vino siciliano) con la Casseola (piatto lombardo).
Secondo me si sono sposati molto bene. Da buon veneto non poteva non esserci un prosecchino e visto che il resto della famiglia è lombarda (ed i figli lombardo-veneti) sono andato sul vino dolce lombardo
Michele B.
Ciao Francesco,
Il mio pranzo natalizio è stato semplicissimo:
antipasti di salumi vari abbinati con prosecco Mionetto
Casseola semplice con verze, costine e polenta abbinata con Corvo Rosso 2008
Dolci natalizi abbinati con Sangue di Giuda 2009 cantina Le Pieve.
Sono stato soddisfatto del Corvo Rosso (vino siciliano) con la Casseola (piatto lombardo).
Secondo me si sono sposati molto bene. Da buon veneto non poteva non esserci un prosecchino e visto che il resto della famiglia è lombarda (ed i figli lombardo-veneti) sono andato sul vino dolce lombardo
Michele B.
SICILIA
SFINGI DI SAN GIUSEPPE
Giuseppe P. ci invia una relazione straordinaria. Mentre leggevo il menù ho quasi causato un corto circuito tanta era la bava e l'acquolina che mi colavano dalla bocca sulla tastiera del computer. E' interessante notare che sia Michele dal Lombardo Veneto che Giuseppe dalla Sicilia Hanno bevuto un Corvo Rosso.
Francesco P.
In questa terra baciata dal sole anche nel periodo natalizio, ogni provincia ha le proprie specialità.
Ma a prescindere dal piatto prodotto, gli alimenti utilizzati sono gli stessi: pesce fresco, carni bianche, fritture varie. In ogni caso, anche in Sicilia ogni pasto è concluso col tipico panettone meneghino.
Francesco P.
In questa terra baciata dal sole anche nel periodo natalizio, ogni provincia ha le proprie specialità.
Ma a prescindere dal piatto prodotto, gli alimenti utilizzati sono gli stessi: pesce fresco, carni bianche, fritture varie. In ogni caso, anche in Sicilia ogni pasto è concluso col tipico panettone meneghino.
Ecco il menù della Vigilia di Natale in casa Palumbo:
- insalata di baccalà con olive nostrane; - insalata di polipo; - insalata di cernia; - vino bianco “Donnafugata Anthìlia” (v. scheda allegata); - tacchino in umido; - sarde fritte in pastella; - cardi fritti in pastella; - vino rosso “Corvo Rosso” (v. scheda allegata); - “sfingi” con zucchero e miele * ; - panettone classico; - vino liquoroso “Pellegrino Marsala”; - vino spumante “Asti Gancia Millesimato”. |
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* Anche se non è una portata tipica natalizia, mia nonna ci ha deliziati con le sue squisite “sfingi”, dolci semplici e “poveri” ma parecchio gustosi e tipici della tradizione siciliana. Sono chiamate “sfingi di San Giuseppe” proprio perché si fanno il 19 marzo per celebrare questo Santo a cui i siciliani sono molto devoti. Tuttavia sono dolci praticamente obbligatori nel periodo di carnevale. Ecco la ricetta:
Ingredienti:
3 uova, 4 cucchiai di zucchero, 250 gr. di latte, 1 bustina di lievito, 450 gr. di farina, 1 buccia d'arancia, olio per friggere.
Preparazione:
Mettere tutti gli ingredienti in una ciotola, avendo cura di mescolarli bene e fare lievitare per 1/2 ora, dopodichè togliere la buccia d'arancia, formare con il cucchiaio delle palline e friggere in olio abbondante, infine passarle nello zucchero semolato o nel miele.
Ingredienti:
3 uova, 4 cucchiai di zucchero, 250 gr. di latte, 1 bustina di lievito, 450 gr. di farina, 1 buccia d'arancia, olio per friggere.
Preparazione:
Mettere tutti gli ingredienti in una ciotola, avendo cura di mescolarli bene e fare lievitare per 1/2 ora, dopodichè togliere la buccia d'arancia, formare con il cucchiaio delle palline e friggere in olio abbondante, infine passarle nello zucchero semolato o nel miele.
C A M P A N I A
Frodo, come al solito fa un lavoro alla grande-
La pagina dedicata alle sue delizie natalizie la potete trovare clickando QUI
Francesco P.
La pagina dedicata alle sue delizie natalizie la potete trovare clickando QUI
Francesco P.
L I S C A T E
Soraya e Tindaro hanno tenuto alto l'onore di Liscate, il nostro piccolo paese,
piccolo per estensione ma grande nella cultura enogastronomica.
piccolo per estensione ma grande nella cultura enogastronomica.
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per finire con formaggi vari di gran qualità
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per finire pasticcini fatti in casa con una grandissima varietà di ingredienti
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E M I L I A / L O M B A R D I A
Ciao carissimi
come da nostra tradizione abbiamo festeggiato il Natale, tutti assieme, la sera della vigilia e con il pranzo di Natale classico.
Per tradizione la cena della vigilia dalle nostre parti dovrebbe, con tutta la famiglia riunita, essere caratterizzata da un pasto frugale in bianco ma il passare degli anni e l'aumentato benessere hanno trasformato questa cena dimenticandone l'aspetto frugale ed arricchendola sempre più con abbondanti libagioni e abbondanti cibi, per mantenere almeno un pò il ricordo della tradizione si rispetta solamente l'obbligo di mangiare in bianco.
Vigilia:
antipasti vari di pesce: salmone baccalà pesce spada e tonno affumicati. Tartine di caviale (lombo!) sottaceti e sottolio.
Pasta in bianco condita con burro esagerato
Frittura di pesce: ciuffetti, anelli ed abbondante baccalà, lasciato due giorni a dissalarsi in acqua e fritto leggermente infarinato. (è l'unico piatto, assieme alla pasta in bianco, che rispetta la tradizione e per mè è la pietanza per cui meriterebbe di festeggiare la vigilia un pò più spesso).
Vini: Muscat de Chambave, Soavignon di Pighin, Dheon di Donatella
Dolce: panettone e pandoro con panna e mascarpone accompagnato da Moscato piemontese.
E
la frutta secca? E i dolci pugliesi della mamma di Ale? E la tota di Caterina?
Domani vi racconto il pranzo di Natale
Tiziano
come da nostra tradizione abbiamo festeggiato il Natale, tutti assieme, la sera della vigilia e con il pranzo di Natale classico.
Per tradizione la cena della vigilia dalle nostre parti dovrebbe, con tutta la famiglia riunita, essere caratterizzata da un pasto frugale in bianco ma il passare degli anni e l'aumentato benessere hanno trasformato questa cena dimenticandone l'aspetto frugale ed arricchendola sempre più con abbondanti libagioni e abbondanti cibi, per mantenere almeno un pò il ricordo della tradizione si rispetta solamente l'obbligo di mangiare in bianco.
Vigilia:
antipasti vari di pesce: salmone baccalà pesce spada e tonno affumicati. Tartine di caviale (lombo!) sottaceti e sottolio.
Pasta in bianco condita con burro esagerato
Frittura di pesce: ciuffetti, anelli ed abbondante baccalà, lasciato due giorni a dissalarsi in acqua e fritto leggermente infarinato. (è l'unico piatto, assieme alla pasta in bianco, che rispetta la tradizione e per mè è la pietanza per cui meriterebbe di festeggiare la vigilia un pò più spesso).
Vini: Muscat de Chambave, Soavignon di Pighin, Dheon di Donatella
Dolce: panettone e pandoro con panna e mascarpone accompagnato da Moscato piemontese.
E
la frutta secca? E i dolci pugliesi della mamma di Ale? E la tota di Caterina?
Domani vi racconto il pranzo di Natale
Tiziano